Ecco la luce (ultravioletta) che può far male al virus

Studio della Columbia University: le fonti luminose UVC (lontane) hanno una lunghezza d’onda più corta e non danneggiano le cellule umane viventi ma possono attaccare virus e batteri che circolano nell’aria. Attenzione alle bufale: gli UV convenzionali non possono essere utilizzati in presenza di persone perché dannosi per la salute

Un’altra giornata a pianificare lezioni virtuali e riunioni con colleghi sparsi per il mondo sta per cominciare quando ricevo due messaggi: il primo mi giunge dai colleghi della Columbia University e descrive una tecnica in via di sviluppo per ridurre la diffusione del coronavirus tramite luce ultravioletta lontana (UVC); il secondo, su Twitter, scongiura di non iniettarsi disinfettante per proteggersi dal coronavirus o di non esporsi a luce ultravioletta, tantomeno irradiare il proprio corpo con la stessa tramite sonde invasive. Il primo pensiero va a qualcuno che, in maniera sconsiderata, assurda e ottusa ha diffuso questa bufala. Mi chiedo chi possa essere così irresponsabile per scoprire, dopo poco, che è l’ennesima acrobazia mal riuscita del presidente Trump. E’ bene, perciò, chiarire di che cosa stavano parlando i colleghi della Columbia.

Non penetra nei tessuti
Gli ospedali e i laboratori usano spesso la luce UV germicida per sterilizzare le stanze non occupate, così come altre attrezzature. La luce UV convenzionale non può essere utilizzata in presenza di persone perché è fortemente dannosa per la nostra salute. Al contrario, quella che viene generalmente definita luce UVC lontana (far-UVC), che ha una lunghezza d’onda più corta, non danneggia le cellule umane viventi (poiché non riesce a penetrare nei tessuti) ma può ancora uccidere virus e batteri che fluttuano nell’aria o che sono presenti sulle superfici e indumenti. Numerosi studi a lungo termine condotti su animali e umani hanno confermato che l’esposizione ai raggi UVC non causa danni alla pelle o agli occhi.

Messe a punto le nuove lampade
Due punti sono, perciò, fondamentali: il primo è che la luce UVC non ci “libera” dai virus ma attacca i virus che sono sospesi nell’aria o sulle superfici che ci circondano; il secondo è che non tutti i raggi UV sono gli stessi, anzi la radiazione UV è molto pericolosa per l’uomo e solo alcuni tipi di lunghezze d’onda non lo sono. La tecnologia, sviluppata dal Center for Radiological Research della Columbia University utilizza lampade che emettono dosi continue e basse di far-UVC. “La luce ultravioletta UVC ha il potenziale per essere un “punto di svolta “, ha affermato David Brenner, professore di biofisica delle radiazioni e direttore del centro. “Può essere tranquillamente utilizzata negli spazi pubblici occupati e uccide i patogeni nell’aria prima che possiamo inspirarli” , continua Brenner.

Efficaci per eradicare due tipi di coronavirus
Gli esperimenti del team della Columbia hanno dimostrato che i raggi UV-C (e non quelli UV convenzionali, badate bene!) sono molto efficaci nell’eradicare due tipi di coronavirus stagionali quando sospesi nell’aria (quelli che causano tosse e raffreddore). I ricercatori stanno ora testando la luce contro il virus SARS-CoV-2 in collaborazione con colleghi del Center for Infection and Immunity in un laboratorio di biosicurezza del centro medico della Columbia, con risultati incoraggianti, ha detto Brenner. La tecnologia può essere facilmente adattata agli impianti d’illuminazione esistenti, con potenziale enorme per ospedali, scuole, rifugi e aeroporti, per esempio. Le lampade Far-UVC sono ora in produzione, anche se ci vorrà qualche mese per accelerare la produzione su larga scala e , ovviamente, bisognerà aspettare l’approvazione da parte della Food and Drug Administration and Environmental Protection Agency.

Attenti alle false aspettative
Le lampade UVC ci permettono di combattere la battaglia contro il coronavirus prima che entri nel nostro corpo, aggiungendosi allo sforzo di coloro che stanno cercando una cura o vaccini. Forse, un giorno, i raggi UVC saranno capaci anche di annientare le ottuse e pericolose affermazioni di coloro che non sanno di cosa parlano e, in tal modo, rendono la situazione peggiore. Nel frattempo, ascoltate solo coloro che sanno di cosa parlano e attenti alle false aspettative: il diritto ad un’informazione corretta non è solo alla base della nostra democrazia ma della nostra stessa vita.

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Fonte: repubblica.it
Articolo di MARCO TEDESCO

CANAPA COSMETICA: TUTTE LE PROPRIETÀ, GLI USI E I BENEFICI

Scopri tutte le proprietà della canapa cosmetica

L’olio di canapa – sempre più conosciuto, diffuso e ricercato grazie alle sue caratteristiche benefiche – è oggi un prodotto molto apprezzato soprattutto per le sue proprietà cosmetiche.
Originario dell’Asia Centrale, l’olio di canapa esercita un’azione idratante, rigenerante e nutriente.
A distinguerlo dagli altri oli in commercio utilizzati nel settore c’è sicuramente il suo odore piuttosto forte e deciso e il suo colore verde-grigio che tende allo scuro.

L’olio che viene estratto a freddo dai semi di canapa è preziosissimo perché ricco di acidi grassi insaturi, acido Gamma Linoleico, amminoacidi essenziali, oligoelmenti, ma soprattutto di Omega-3 e Omega-6 (presenti nel rapporto 1:3, ovvero il rapporto migliore consigliato dai medici, perché particolarmente salutare per l’organismo). Ma non è tutto, perché l’olio di semi di canapa è ricco anche di vitamina A, B1, B2 (la vitamina di cui hanno bisogno, ad esempio, i vegani), la vitamina E, antiossidanti e fitosteroli, senza dimenticare la varietà di minerali presenti al suo interno, come calcio, ferro, fosforo, magnesio e potassio.

In particolare, ci sono alcuni componenti dell’olio di semi di canapa che presentano delle proprietà benefiche per la cura e la salute della pelle, come – ad esempio – l’acido Gamma Linoleico, un elemento fondamentale per garantire la salute della nostra pelle e prevenire la disidratazione, la desquamazione e tutti i disturbi della cheratinizzazione.

La presenza degli acidi Grassi polinsaturi e il rapporto 1:3 degli Omega3-Omega6 permette al nostro corpo di ricevere e mantenere una corretta idratazione, mentre la vitamina E contribuisce alla prevenzione delle malattie, grazie alla sua azione antiossidante, che rallenta la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento della pelle e del corpo.

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Grazie alla sua composizione chimica naturaleaiuta a rendere la pelle più elastica, idratata e luminosa. In effetti, questo prodotto che oggi viene utilizzato puro – o all’interno di preparazioni cosmetiche come creme, unguenti e pomate, fluidi dopo-sole, saponi e detergenti per il corpo, creme ricostituenti e prodotti viso post-rasatura e anti-age – è particolarmente indicato per il trattamento delle pelli che tendono a seccarsi, a screpolarsi, ad arrossarsi e irritarsi facilmente e per quelle che mostrano i segni dell’invecchiamento. Ma l’utilizzo regolare di questo olio è consigliato anche per le pelli sensibili, in particolare quelle che risentono delle temperature basse e degli agenti atmosferici.

Una delle caratteristiche dell’olio di canapa per uso cosmetico è non solo la sua fluidità, che consente di applicarlo in modo semplice e rapido sulla pelle senza spreco di prodotto, ma anche la facile assorbibilità che non lascia tracce di unto sulla pelle. Per poter apprezzare al meglio i benefici dell’olio di canapa – per un’azione idratante, ricostituente e rigenerante- è consigliato utilizzarlo puro, possibilmente prima di coricarsi. Durante la notte, infatti, la pelle si rigenera e assorbe al meglio tutte le sostanze che spalmiamo. Ma gli usi e le applicazioni cosmetiche dell’olio di canapa sono tantissimi; non a caso è un ingrediente utilizzato ampiamente anche nei preparati cosmetici casalinghi. Ecco qualche esempio di cosmetico naturale a base di olio di canapa da utilizzare quotidianamente per poter rigenerare la pelle di viso e corpo.

Crema fai da te con olio di canapa per le rughe

Preparate un unguento cosmetico antinvecchiamento mescolando 10 ml di olio di canapa, 8 ml di olio di rosa moscheta e 10 ml di olio di germe di grano, poi applicatelo con i polpastrelli su viso e collo due volte al giorno, sia la mattina dopo la detersione del viso, sia prima di andare a dormire.

Doposole naturale all’olio di canapa fatto in casa

Dopo una giornata di mare e sole intenso, la pelle tende ad essere arrossata e generalmente è necessario trattarla con una crema lenitiva dopo-sole.  Invece che ricorrere ai prodotti tradizionali da profumeria, che contengono anche sostanze chimiche e talvolta poco salutari, è possibile realizzare un unguento casalingo con pochi e semplici ingredienti naturali. Per realizzarlo basta unire 10 ml di olio di canapa, 10 ml di oleolito di calendula e 10 ml di olio essenziale di salvia. Questi tre elementi, infatti, esercitano un’azione calmante e cicatrizzante aiutando così la pelle a rigenerarsi in modo naturale.

Maschera nutriente per viso all’olio di canapa

Mettete nel frullatore 1 avocado biologico molto maturo, sbucciatodenocciolato e tagliato a dadini, mezzo bicchiere di olio di canapa5 gocce di olio essenziale di lavanda e frullate tutto fino a quando non otterrete un composto semi liquido omogeneo. A questo punto aggiungete 3-4 cucchiai di miele biologico e mescolate in modo da ottenere una crema.
Effettuate un’attenta pulizia del viso e – se possibile – lasciate aprire i pori della pelle rimanendo per una decina di minuti davanti ad una fonte di vapore (ad esempio una pentola con acqua bollente). Poi, con un pennello da trucco pulito stendete questo composto sulla pelle del viso e del corpo, lasciate agire 20-25 minuti, poi risciacquate con acqua tiepida, con l’aiuto di una spugnetta. Terminata la maschera, applicate una crema a base di canapa o dell’olio di canapa puro ad uso cosmetico.

Qui trovi un articolo sulle possibili controindicazioni dell’olio di canapa.

Fonte: annabis.it

OLIO DI SEMI DI CANAPA: PROPRIETÀ E BENEFICI

Scopri perché è importante utilizzare regolarmente questo prezioso olio

È ricco di acidi grassi essenziali, ha proprietà antinfiammatorieantiossidanti e immunostimolanti, tanto da essere sempre più usato sia nella produzione di cosmeticiprodotti parafarmaceuticimassaggi terapeutici, rilassanti e ayurvedici: stiamo parlando dell’olio di canapa.

Si tratta di un vero e proprio alleato della bellezza, giovinezza e della cura della persona, perché aiuta a ristabilire il corretto equilibrio epidermico. Utilizzato da tempo in vari ambiti, l’olio di canapa è stato scoperto dal mondo cosmetico solo pochi anni fa e oggi è sempre più utilizzato nella produzione di tantissimi prodotti destinati all’idratazione dell’epidermide, perché – grazie all’alto contenuto di acido Gamma linoleico e di omega 3 – è un ingrediente fondamentale per la sintesi dei ceramidi, ovvero lo strato fondamentale che costituisce la nostra pelle. Non a caso, l’olio di canapa viene usato oggi sia come componente di unguenti, creme antirughe, lozioni anti-età, pomate e detergenti di vario tipo, per risanare e ammorbidire le pelli secche e screpolate, sia per la produzione di oli da massaggio, shampoo e saponi, che aiutano a ristabilire il corretto equilibrio e nutrimento della pelle, grazie alla sua azione detergente, lenitiva e idratante. In questo articolo parleremo dell’olio di canapa, dei suoi benefici e delle possibili controindicazioni riscontrate.

Scopri anche i benefici e le proprietà della canapa cosmetica!

Olio di Canapa: le proprietà e i benefici

L’olio di canapa si distingue per il suo colore, che può variare sensibilmente dal verde chiaro al verde più scuro e intenso. Il suo odore non è particolarmente forte e l’aroma deciso ricorda vagamente quello della nocciola.
La differenza fondamentale tra l’olio canapa (ottenuto dall’estrazione dai semi) e gli altri oli impiegati nell’alimentazione è il contenuto di acido alfa linolenico, ma anche l’equilibrio tra omega-3 e omega-6, presenti in questo prezioso olio in un rapporto 3:1. Questa proporzione è particolarmente raccomandata da medici e ricercatori nutrizionisti, perché aiuta il naturale equilibrio dell’organismo.  

Non a caso, infatti, l’olio di canapa impiegato nel settore alimentare è in grado di fornire numerose vitamine, come la A, la E, ma anche la B1, B2, PP, e la C, quantitativi ideali di sali minerali fondamentali, come ferro e calcio, fosforo, magnesio e potassio, grandi quantità di amminoacidi, elementi fondamentali per l’organismo umano, ma anche fitosteroli e cannabinoidi (in particolare CBD, ovvero il Cannabidiolo) che favorisce il rinforzo del sistema immunitario e anche di quello cognitivo.
Assumere ogni giorno 4-5 cucchiaini di olio di canapa aiuta a ridurre velocemente i valori del colesterolo e dei trigliceridi presenti nel sangue. Può essere utilizzato al posto del normale olio extra vergine di oliva, l’importante però è usarlo sempre a crudo, per non disperderne le proprietà benefiche; per questo è importante diffidare dalle guide e dalle ricette che consigliano di cucinarlo (in tal caso non sarebbe nocivo, ma andrebbero disperse tutte le sue proprietà benefiche).

Leggermente diverso l’olio di semi di canapa per uso medico e cosmetico, perché generalmente più raffinato, privo dei suoi nutrimenti, dall’odore meno forte e dal colore più chiaro rispetto a quello destinato all’uso alimentare.
L’olio di canapa a uso cosmetico e medico è sempre più spesso utilizzato per la cura delle dermatiti secche e atopiche, ma anche per combattere i segni e gli effetti della psoriasi, l’herpes, gli eritemi e degli eczemi, tutte le tipologie di pruriti, verruche e perfino micosi e infiammazioni topiche.

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L’olio di canapa è un ottimo alleato per la bellezza e il benessere della persona, perché – grazie agli studi effettuati negli ultimi anni – si è rivelato un potente antiossidante per la pelle, in grado di ridurre le rughe e attivare un’azione idratante, antiossidante e rigenerante per i tessuti. Ma non è tutto, perché le proprietà e i benefici dell’olio di canapa in ambito cosmetico sono visibili anche sui capelli, specie quelli aridi e crespi: questo particolare olio, infatti, è in grado di restituire alla chioma la sua originaria morbidezza e lucentezza, specie dopo situazioni di stress emotivo o danneggiamenti dovuti al sole e alla salsedine.

Olio di canapa: controindicazioni

Nel considerare le possibili controindicazioni, è bene precisare che l’olio di canapa comunemente venduto e disponibile sui siti e nei negozi specializzati non contiene sostanze psicoattive, perché ottenuto dalla famiglia di canapa chiamata Sativa o Utile (e ben diversa da quella Indica). Il principio attivo stupefacente presente in questa particolare varietà di canapa, infatti, ovvero il THC (tetraidrocannabinolo) è così basso che – per avere degli effetti psicotropi – occorrerebbe assumerne in quantità eccessive, orientativamente dai 5 ai 9 litri ogni giorno. In base all’esito degli studi effettuati, nei tanti Paesi del mondo, sull’assunzione dell’olio di canapa Sativa, emerge come ad oggi non si sia verificato alcun caso di effetto collaterale derivante dal consumo di questo prodotto. Al contrario, sono stati evidenziate tante virtù e numerosi benefici, sia sui bambini che sugli adulti. I prodotti cosmetici e medicali a base di olio di canapa, infatti, sono estremamente preziosi, perché composti esclusivamente da ingredienti naturali, privi di THC.

Olio di canapa e olio di Cannabis: le differenze

Spesso quando si leggono informazioni e approfondimenti sull’olio di canapa, nascono ambiguità dettate da alcune imprecisioni e – soprattutto – dalla tendenza a confondere due prodotti simili, ma comunque differenti: l’olio (di semi) di canapa e l’olio di cannabis. Il primo – come abbiamo visto – è un olio estratto dai semi della pianta e può essere utilizzato come integratore alimentare o come ingrediente naturale nei cosmetici.
Il secondo, invece, è un estratto ottenuto dai fiori della pianta di canapa (e non dai semi) tramite l’impiego di solventi come l’alcol, l’etere o l’olio di oliva, tutti in grado di estrarre il principio attivo dalla pianta. Questo estratto è disponibile sotto forma di olio concentrato venduto in boccette con contagocce, o sotto forma di pastiglie.

Occorre ricordare che il procedimento di estrazione è estremamente complesso e delicato e – se effettuato in maniera approssimativa e senza le giuste attrezzature – rischia di produrre un olio di cannabis di qualità scadente e potenzialmente dannoso. Per assicurarsi che la qualità del prodotto sia elevata, è opportuno rivolgersi a rivenditori autorizzati ed evitare procedure ed esperimenti casalinghi che potrebbero portare alla combustione e all’estrazione di sostanze nocive.

Fonte: annabis.it

Qual è il valore massimo di CBD (cannabidiolo) ? Quale è il rapporto tra CBD e THC? Facciamo chiarezza!

Cominciamo col dire che il rapporto massimo tra THC e CBD è di 1 a 25.

Facciamo un esempio pratico:

THC:CBD = 1:25

Quindi

Se THC è 0.5% la percentuale massima di CBD sarà circa 12.5%

Molti consumatori, soprattutto al loro primo approccio a questa sostanza, tendono a ricercare le infiorescenze dal valore di CBD più alto. Molti venditori sfruttano questa leva per proporre fiori dichiarando valori assurdi di CBD fino al 30% truffando il cliente che non essendo preparato si lascia sedurre da questi valori.

Diffidate di produttori, commercianti e analisi di laboratorio che mostrino in etichetta un valore di cannabidiolo superiore.

Quando scegliamo una infiorescenza più che badare al valore di CBD dovremmo fare attenzione ad altri aspetti come il profilo terpenico per cui invitiamo i nostri clienti  ad annusare, provare prediligendoli per le loro qualità olfattive.

Ricordiamoi che i prodotti Cannabe sono analizzati da laboratori indipendenti e pubblicati nella sezione Analisi e certificati del nostro sito.

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